Suono e rumore tra mito e scienza

I suoni e i rumori, siano essi di origine naturale o antropica, hanno da sempre affascinato e incuriosito l’Uomo che dapprima si è affidato al mito dando interpretazione suggestive e fantasiose.
Gli Aztechi attribuivano a cinque divinità Zaund (Quolcat, dio del suono derivante dall’acqua, Ikitan, di quello derivante dalla pietra, Maishi dal vento, Deviank dal fuoco,
Itzco dio del suono degli animali) la nobile arte di padroneggiare e modellare il suono.
Questi esseri supremi infondevano i suoni nel mondo dando pace e tranquillità.
Nella mitologia asiatica il suono è l’elemento primordiale comune a tutto il cosmo: l’Universo nasce come esplosione di un suono primordiale (Urlo, Grido) proveniente da abissi insondabili che dà poi origine a forme prime, suoni comprensibili allo spirito che in una terza fase si materializzano in immagini visibili e tangibili (Universo visibile).
La produzione consapevole di suoni è molto antica: si fa risalire al 13.000 AC la produzione dei primi strumenti musicali e al 3000 AC i primi studi musicali metodici attribuiti ai cinesi.
Nel modo occidentale i Greci, a partire dallo scuola Pitagorica, approfondiscono la conoscenza di musica e armonia con un approccio matematico e scientifico. Nasce proprio coi greci, e si sviluppa poi coi romani, lo studio del suono in relazione al contesto ambientale, finalizzato alla costruzione di teatri e anfiteatri acusticamente efficienti.